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[ IL MERCOLEDÌ DELLA CASA ] Consigli Utili Per La Ristrutturazione

CONSIGLI PER ELIMINARE SBALZI TERMICI NELLA TUA CASA!! E QUINDI LA MUFFA

La muffa, come questi esempi in fotografia, si presentano perché l’umidità ambientale si deposita nelle parti più fredde della parete, soprattutto dove ci sono i cordoli del solaio e si formano le caratteristiche macchie scure a puntini.

Un metodo per risolvere questo problema è quello di realizzare un cappotto termico che migliora la trasmissione del freddo dall’esterno.

Questo isolamento è diventato fondamentale soprattutto dal 2009 quando in Italia è entrato in vigore l’attestato di certificazione energetica.

L’attestato di certificazione energetica degli edifici assegna delle classi, tenendo presente sia l’isolamento termico sia la qualità degli impianti di riscaldamento. Il cappotto termico dunque riveste un ruolo di straordinaria importanza per l’attribuzione della classe energetica, in quanto va ad influenzare in maniera decisiva il grado di isolamento termico dell’edificio. In sostanza, il cappotto termico serve per isolare l’interno dell’abitazione e quindi ad evitare che il calore prodotto venga disperso invano.

Questo isolamento può essere applicato sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Noi consigliamo sempre, quando possibile, di applicare il cappotto all’esterno perché lo strato di  isolamento, impedirebbe l’attacco degli agenti atmosferici al pacchetto murario e non permetterebbe quindi lo sviluppo di ponti temici, isolando qualitativamente l’edificio. Questo non avverrebbe con la stessa qualità e garanzia se si applicasse il “pacchetto isolante” all’interno della struttura.

Ma come funziona il cappotto termico? Semplicemente vengono applicati sull’intera superficie dell’edificio dei pannelli isolanti di vario materiale, come ad esempio pannelli di polistirene, coperti poi da un collante e da uno strato protettivo e di finitura realizzato con particolari intonaci.

Il fine ultimo di questo prodotto consiste, oltre che ad eliminare i ponti termici, nello sfruttare l’inerzia termica dell’edificio, valorizzarlo, proteggere le strutture dagli sbalzi termici, diminuire i consumi di combustibile, aumentare il comfort abitativo e infine limitare la formazione di condense e muffe.

UNO DEI CAPPOTTI TERMICI CHE ABBIAMO REALIZZATO.

 

I° Fase – incollaggio dei pannelli.

II° Fase – Ancoraggio meccanico

III° Fase – Intonacatura

Ci sono però in commercio tantissimi isolanti, che possono essere applicati al fine di isolare in maniera decisiva l’edificio e sono:

  • isolanti di natura vegetale;
  • isolanti di sintesi;
  • isolanti di natura minerale.

VEDIAMOLI PIÙ NEL DETTAGLIO

ISOLANTI NATURALI VEGETALI O ANIMALI

Gli isolanti naturali vegetali o animali sono i materiali a minor impatto ambientale ed hanno una buon livello isolante, rientrano in questa tipologia la cellulosa, la fibra di legno, la fibra di mais, la pomice naturale, il lino, la canapa, la lana di pecora, ed il sughero.

ISOLANTI NATURALI MINERALI

Sono isolanti di origine minerale la lana di roccia, la lana di vetro, la pomice, l’argilla espansa, la vermiculite espansa, il vetro cellulare, la perlite, la fibro-ceramica.

ISOLANTI DI SINTESI

I pannelli isolanti di sintesi sono il poliuretano o polistirolo. Questi sono isolanti molto leggeri, ed hanno valori di conduttività termica estremamente bassi. Si usano sia sotto forma di pannelli rigidi che di schiume, comprendono il poliuretano espanso (PUR), il polistirolo espanso (EPS), il polistirolo estruso (XPS), il PVC espanso e le resine fenoliche.

Anche tu vuoi realizzare il cappotto termico per la tua casa?

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Ti indicheremo il miglior materiale, da applicare, in base alla tipologia di abitazione.

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