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Il termine inglese living serve per identificare quella zona della casa meglio conosciuta come soggiorno.
Questo vocabolo inglese oggi viene utilizzato frequentemente in spot pubblicitari e annunci, ma per gli addetti ai lavori ha un suo specifico significato che il termine italiano soggiorno non può coprire. Infatti con living si intende il luogo della casa in cui si vive, si fa esperienza, si interagisce, dove incontriamo gli ospiti, si conoscono le persone, ci si relaziona con la famiglia e con gli altri.

Nel corso degli anni ha avuto vari nomi. Nel  ‘700, è il “salotto” delle case delle borghesia, un luogo di ritrovo e di discussione, nel ‘900 diventa “soggiorno”. Ma è sicuramente con il termine inglese “living” che si riesce a riassumere tutti i significati e le funzioni della vita che vi si svolgono. È il luogo nel quale non solo si trascorre la maggior parte della giornata, magari riposandosi dopo il lavoro guardando la tv o leggendo un libro, ma è anche la zona in cui si entra in relazione con gli altri, dagli affetti familiari agli amici magari invitati per una cena.
Per tutta questa “vita” che vi si svolge, è questo l’ambiente che ricordiamo di più quando cambiamo casa, ed è quello che maggiormente sentiamo di dover modificare.

Il living espressione di noi stessi

Lo spazio living rappresenta pienamente la personalità del proprietario, più di ogni altro ambiente della casa.
Lo stile o il non stile non sono altro che espressioni del gusto di chi lo abita.
Pensate agli ambienti giorno di casa degli artisti, sono liberi contenitori di oggetti, libri, quadri, fotografie, in un contesto allegro e creativo!
Se invece non siete artisti affidatevi alle competenze di un interior designer; sarà lui che, seguendo i trend e i vostri desideri, riuscirà a consigliarvi lo stile, minimale o scandinavo, japan o high tech, antico, eclettico, vintage, che vi rispecchia al meglio e si adatta al vostro appartamento.

Se la pensate come Oscar Wilde, “nulla è più indispensabile del superfluo”, un soggiorno che corrisponda alla vostra personalità e vi accolga dal momento in cui entrate in casa, non è condizionato dal fatto che sia grande o piccolo. Un’ampia superficie a disposizione, indubbiamente, ha un grande riscontro in termini di rappresentanza, ma deve essere attentamente progettata per distribuire le funzioni in modo che non interferiscano l’una con l’altra; la divisione degli spazi è fondamentale. Ogni spazio ha la sua funzione e deve essere separato dall’altro.
Affidarsi ad un architetto potrebbe dimostrarsi un’ottima scelta: sarà lui a selezionare e posizionare i diversi elementi divisori; potrà utilizzare porte scorrevoli, interpareti, quinte, pareti mobili, oppure, nell’ottica dell’assoluto open space, nessun diaframma fisico, ma l’identificazione delle diverse zone della casa sarà fatta attraverso contro soffitti con illuminazione diffusa, pedane, mobili bassi attrezzati, grandi divani a isola.

L’importanza della luce per un’atmosfera unica

Questa tipologia di spazio che spesso oltre alla cucina pranzo comprende anche l’ingresso si può rendere più dinamico e fluido con quinte a 45° o pareti curve, che schermino il tavolo da gioco o il pianoforte, la zona divani-tv (che deve essere isolata da qualsiasi percorso), il pranzo dalla cucina di design.
Per quanto riguarda le fonti di luce, ce ne sarà una diffusa e, a seguire, una serie di punti luce specifici a seconda delle diverse zone; se siete in fase di progettazione è importantissimo decidere l’esatta collocazione di divani, tavolo da pranzo, scrivania o computer, tv, hi-fi, libreria, quadri, prima che vi venga redatto il progetto dell’impianto elettrico.

Infatti, dato che la zona living è quella in cui ci si intrattiene maggiormente, conversando e interagendo con gli ospiti, è importante creare un atmosfera che faciliti tutto questo, per esempio attraverso una luce indiretta, con una bella lampada alogena da terra (attenzione a dove vengono direzionati i faretti). Optate per una tipologia di luce che si adatti bene e sia funzionale ad ogni zona della vostra casa; scegliete per la zona musica una luce uniforme diffusa “dimmerabile” di spalle, per scrivere al computer una luce concentrata, per la zona pranzo lampade a sospensione, per i vostri quadri quelle apposite antiriflesso che non danneggiano le tele. Nella scelta dell’illuminazione artificiale bisogna tener presente il colore dell’ambiente, il tipo di rivestimento e il tipo di pavimento.

Per il soggiorno piccolo (se state ristrutturando le norme edilizie indicano come misura minima i 14 mq) quasi sempre integrato con cucina-pranzo, valgono le stesse regole di organizzazione dello spazio ed altri accorgimenti che faranno percepire l’ambiente più grande e aperto.
Non riempitelo di mobili e oggetti, ricorrete a colori chiari, il bianco, grigio chiaro sia nelle pareti che nei tessuti. Un divano di medie dimensioni potrebbe essere la scelta migliore; la parete, meglio se attrezzata, e mobili trasformisti, contenitori sotto-divano, specchi, pouff da usare anche come tavolino basso, tavolo-consolle allungabili.

Fermatevi a pensare: forse il concetto uniformante per il vostro living, a prescindere dallo stile che sceglierete, è che abbia stile.